Alla scoperta del Castello di Le Castella, meraviglia storica sul mare della Calabria tra leggenda, architettura e turismo culturale
Un racconto tra pietra, mare e memoria
Nel cuore della suggestiva Costa dei Saraceni, là dove l’azzurro del mar Ionio accarezza placidamente la terra rossa di Calabria, si erge una fortezza che pare sospesa tra mito e realtà. Il Castello di Le Castella non è solo una struttura difensiva: è una narrazione in pietra, un testimone silenzioso di secoli di conquiste, incursioni, coraggio e trasformazioni.
Non è un caso che questo luogo evochi nei visitatori un senso di meraviglia e rispetto. La sua posizione scenografica, a pochi metri dalla riva, quasi abbracciato dalle onde, lo rende una delle mete turistiche più affascinanti del Sud Italia. Ma ciò che più colpisce è la stratificazione storica che custodisce, come una conchiglia che ha fatto del tempo la sua perla.
Dalle origini greche agli aragonesi: la storia scolpita nella pietra
La prima pietra — in senso quasi letterale — risale al VI secolo a.C., quando i Greci utilizzarono enormi massi calcarei, disposti con precisione geometrica in una tecnica “a scacchiera”. Questi blocchi, ancora visibili nella parte più antica del complesso, sono i custodi di un passato che precede persino Roma. Di quest’ultima restano labili tracce murarie, quasi sussurri archeologici.
La struttura che oggi affascina e domina l’orizzonte è frutto dell’ingegno aragonese del XV secolo, progettata secondo una logica militare che combinava antico e moderno: il primo nucleo, costruito riadattando le preesistenze, e il secondo, innalzato direttamente sul bassofondo per assolvere alla funzione di mastio, cuore difensivo del castello.
Una fortezza asimmetrica, una scala che racconta
A rendere unico il Castello di Le Castella è anche la sua pianta irregolare, perfettamente integrata con la morfologia dell’isolotto su cui poggia. Al suo interno si cela una torre cilindrica d’osservazione, risalente al periodo angioino (XIV secolo), che custodisce una scaletta a chiocciola in pietra tanto elegante quanto ingegnosa: una vera opera d’arte funzionale.
Ma non finisce qui. Tra il 1510 e il 1526, il Conte Andrea Carafa fece aggiungere poderosi bastioni quadrangolari, trasformando la fortezza in un baluardo inespugnabile, pronto a fronteggiare le minacce che venivano dal mare.
Occhialì, il corsaro che nacque a Le Castella
Ogni pietra qui ha una storia, ma ce n’è una che vibra ancora nell’aria, tra mito e verità. A Le Castella nacque Giovanni Dionigi Galeni, giovane rapito nel 1536 dal temuto corsaro Khayr al-Dīn Barbarossa. Convertitosi all’Islam col nome di Uluç Alì, divenne una leggenda: comandante delle flotte ottomane, governatore di Algeri, protagonista della Battaglia di Lepanto, temuto e rispettato anche dai suoi nemici.
La sua figura, tuttora discussa e affascinante, è ricordata con un mezzobusto nella centrale Piazza Uccialì, come a ricordare che anche il destino più improbabile può nascere da un piccolo borgo affacciato sul mare.
Turismo, bellezza e senso del tempo
Oggi, il Castello di Le Castella è una delle perle del turismo in Calabria, punto di riferimento per chi ama viaggiare alla scoperta di luoghi autentici e carichi di storia. Visitare questa fortezza significa fare un viaggio sensoriale: il profumo salmastro, le grida dei gabbiani, il vento che accarezza le pietre e il lento movimento delle onde che lambiscono le fondamenta.
È il luogo perfetto per chi cerca una vacanza culturale e paesaggistica, ma anche per chi vuole perdersi in un luogo fuori dal tempo, dove le storie degli uomini si fondono con la bellezza della natura.