Chianalea: il borgo sull’acqua che incanta la Costa Viola
Un villaggio di pescatori dove mito, mare e tradizione si intrecciano, tra case sospese sugli scogli e tramonti mediterranei. Ci
Ci sono luoghi in cui il mare non è solo presenza, ma protagonista assoluto. Chianalea di Scilla, frazione storica del borgo di Scilla, è uno di questi. Conosciuta come la “piccola Venezia della Calabria”, questa perla della Costa Viola è un dedalo di vicoli che finiscono direttamente in acqua, di case di pietra adagiate sugli scogli e di ristoranti che sembrano galleggiare sul mare.
Passeggiare a Chianalea significa immergersi in un tempo sospeso, tra le reti stese ad asciugare, il profumo di pesce appena pescato e i colori mutevoli dello Stretto di Messina. Ogni dettaglio, qui, racconta di un legame millenario tra uomo e mare.
La storia di Scilla è antica quanto i miti greci. Secondo Omero, proprio qui viveva Scilla, la ninfa trasformata in mostro marino che terrorizzava i naviganti insieme a Cariddi, dall’altra parte dello Stretto. Ancora oggi, guardando le acque che cambiano colore e direzione per effetto delle correnti, si comprende come queste leggende abbiano trovato radici reali.
Chianalea, citata già nei documenti medievali come “Planaria”, è da sempre quartiere dei pescatori, custode di tradizioni secolari come la pesca del pesce spada, celebrata ogni estate con eventi e sagre.
Ciò che rende unica Chianalea è la sua architettura. Le case, costruite a ridosso del mare, sembrano tuffarsi direttamente nello Stretto. I balconi si affacciano sull’acqua, e le barche dei pescatori attraccano quasi sotto le finestre. Questo connubio tra abitato e mare è ciò che le è valso l’appellativo di “piccola Venezia”.
La sera, i ristoranti con terrazze sospese sugli scogli si illuminano di luci calde, regalando atmosfere romantiche e scenografiche, perfette per chi cerca un’esperienza intima e autentica.
Chianalea è parte della Costa Viola, così chiamata per i riflessi che il sole al tramonto lascia sul mare. Una costa frastagliata, con scogliere a picco, calette nascoste e acque cristalline che invitano a immersioni e gite in barca.
Da qui è facile esplorare anche il Castello Ruffo, che domina Scilla dall’alto dello sperone roccioso, e godere di una vista spettacolare sull’Etna e sulle isole Eolie nelle giornate limpide.
Il borgo è anche un viaggio gastronomico. Il pesce spada, cucinato in mille varianti – dalla grigliata alla “ghiotta” – è il re indiscusso della tavola. I piccoli ristoranti sul mare propongono piatti della tradizione marinara, accompagnati dai vini calabresi e da dolci tipici come la granita artigianale.
Ogni estate, le feste dedicate alla pesca e le celebrazioni religiose offrono al visitatore la possibilità di vivere il borgo insieme alla sua comunità, partecipando a momenti di autenticità che rendono l’esperienza unica.
Chianalea non è solo un borgo da visitare: è un luogo da vivere. È il rumore delle onde che battono contro le case, è l’odore della salsedine che impregna l’aria, è il sapore di un pesce cucinato secondo tradizioni immutate. È uno di quei posti che ti restano dentro, perché hanno l’anima di chi li abita e la forza del mare che li custodisce.
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