Serre Calabresi: tra fede e foreste, sulle orme del silenzio
Un cammino tra eremi, acque limpide e memorie monastiche nel cuore montano della Calabria In Calabria, là dove i rilievi
Ci sono luoghi che in autunno cambiano voce. I colori si fanno caldi, l’aria profuma di terra e resina, e i boschi diventano un mondo a parte, dove ogni passo è una scoperta. È così nella Sila, il grande altopiano che abbraccia il cuore della Calabria, e dove ogni ottobre la natura si trasforma in una festa: la Sagra del Fungo di Camigliatello Silano.
Più che una semplice fiera gastronomica, è un rito collettivo, un momento in cui la montagna accoglie viaggiatori, famiglie e curiosi per condividere la sua essenza più profonda: la semplicità autentica della vita silana.
La Sila, definita da molti “la Svizzera del Sud”, è un luogo dove foreste di pini larici, faggi e abeti bianchi si estendono a perdita d’occhio, punteggiate da laghi cristallini e villaggi incastonati nel verde. È un ecosistema prezioso, riconosciuto dall’UNESCO come Riserva della Biosfera, dove la biodiversità è protagonista.
È in questo scenario che prende vita, ogni anno, la Sagra del Fungo di Camigliatello Silano, una delle manifestazioni più attese del Sud Italia.
Qui i funghi porcini, ovuli, finferli e rositi diventano ambasciatori di gusto e tradizione, protagonisti di piatti antichi preparati secondo ricette tramandate di generazione in generazione.
La sagra non è solo degustazione, ma un viaggio sensoriale. Camigliatello si veste a festa: le stradine si animano di mercatini artigianali, stand gastronomici e spettacoli folkloristici.
Tra un piatto di tagliatelle ai funghi e un bicchiere di vino rosso locale, si ascoltano storie di raccoglitori, si impara a riconoscere le varietà del bosco e si riscopre il valore del tempo lento.
Il clima autunnale della Sila, con i suoi contrasti di luce e nebbia, regala scenari che sembrano dipinti: foglie dorate, sentieri silenziosi e un’aria frizzante che profuma di legna e di vita.
La Sagra del Fungo è anche un’occasione per promuovere un turismo sostenibile e responsabile. Gli organizzatori, in collaborazione con il Parco Nazionale della Sila, sensibilizzano i visitatori sul rispetto dell’ambiente e sulle regole della raccolta dei funghi: solo alcune specie, in quantità limitata, e sempre con attenzione all’equilibrio del bosco.
È un messaggio importante, che unisce gastronomia e consapevolezza, ricordando che il vero lusso oggi è vivere la natura senza alterarla.

Situato a 1.300 metri d’altitudine, Camigliatello Silano è il borgo più vivace e accogliente dell’altopiano. Durante la sagra, il paese si trasforma in un grande palcoscenico di suoni, profumi e colori.
Si può salire a bordo del Treno della Sila, una locomotiva d’epoca che attraversa paesaggi mozzafiato, oppure partecipare a escursioni guidate, trekking nei boschi e visite ai produttori locali di formaggi e salumi.
La sera, quando la temperatura cala e le luci si accendono tra le baite, Camigliatello diventa un piccolo villaggio incantato, dove ogni taverna profuma di polenta, porcini e tradizione.
La Sagra del Fungo di Camigliatello è molto più di un evento: è un modo per conoscere la Calabria più autentica, quella che si svela lontano dalle spiagge e dai riflettori estivi.
È la Calabria che si raccoglie attorno al fuoco, che vive del ritmo della natura e che sa offrire emozioni vere, fatte di piccoli gesti e di grandi sapori.
Chi arriva qui, magari solo per un weekend, scopre un pezzo di sé che si era perso: il bisogno di lentezza, di silenzio e di bellezza non costruita.
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