Un viaggio narrativo tra i segreti storici, le meraviglie naturali e l’anima autentica di uno dei borghi più affascinanti della Calabria
Scalea: dove la roccia racconta storie
In un angolo di Calabria, adagiata come un antico manoscritto sulla costa tirrenica, sorge Scalea, borgo che più che un luogo, sembra una pagina dimenticata di un diario medievale. Qui, il turismo in Calabria si manifesta in una delle sue forme più pure, dove la natura incontra la storia, e la lentezza del vivere regala profondità al tempo.
Il nome stesso, Scalea, deriva dalle “scale” scolpite nel tufo su cui si arrampica il centro storico, come se volesse dialogare con il cielo. Passeggiare tra i vicoli di pietra antica è un atto che va ben oltre la visita turistica: è un rito d’iniziazione nel cuore ancestrale della regione.
Un centro storico che pulsa di memoria
Chi percorre le stradine acciottolate del borgo antico viene avvolto da un silenzio solenne, interrotto solo dai racconti dei muri, dai portali scolpiti, dalle chiese che conservano affreschi dimenticati. In cima, la Torre Talao, sentinella del mare, veglia da secoli sul borgo. Fu eretta dai Viceré spagnoli nel XVI secolo per difendere la costa dalle incursioni saracene, e ancora oggi domina la scena con fierezza.
Accanto, si erge l’antico Palazzo dei Principi Spinelli, testimonianza di un’epoca in cui Scalea era crocevia di nobili, viaggiatori e studiosi. Ogni pietra qui ha il sapore del tempo e dell’eco di civiltà passate: greci, romani, bizantini, normanni.
Il mare che incanta e accoglie
Ma Scalea non è solo memoria: è anche mare cristallino, spiagge di ciottoli dorati, e quel profumo salmastro che si insinua tra le case e gli ulivi. Le sue acque turchesi, premiate con la Bandiera Blu, accolgono chiunque cerchi una vacanza balneare in Calabria autentica e senza eccessi.
Nelle prime ore del mattino, le barche dei pescatori tagliano il silenzio come pennelli su una tela. Al tramonto, invece, la luce si rifrange sulle onde in una danza che pare orchestrata dalla natura stessa. Da Baia di San Nicola a Spiaggia Ajnella, ogni angolo marino è un invito alla contemplazione.
Una porta verso il Parco del Pollino
Pochi chilometri nell’entroterra ed ecco mutare completamente il paesaggio: la macchia mediterranea cede il passo a boschi fitti e sentieri silenziosi. Scalea, infatti, è anche una porta d’accesso privilegiata verso il Parco Nazionale del Pollino, il più grande d’Italia. Per gli amanti dell’escursionismo, del rafting o del semplice stupore davanti a un pino loricato millenario, la natura qui assume il volto di una guida paziente e generosa.
Cultura, sapori e autenticità
Il turismo culturale in Calabria trova in Scalea un alleato prezioso. Ogni estate il borgo si anima con eventi, rassegne di cinema, musica popolare e mostre d’arte. Non manca, ovviamente, il gusto: i piatti tipici calabresi – come la “ciambotta”, le alici fresche marinate, i peperoni cruschi – si servono con generosità nei ristoranti a conduzione familiare, dove il tempo sembra essersi fermato per rispetto della tradizione.
E poi c’è l’arte dell’ospitalità: qui il viaggiatore non è mai un semplice turista, ma un ospite, un parente di ritorno, un amico da onorare.
Scalea: turismo lento, bellezza eterna
Scegliere Scalea come meta per una vacanza in Calabria significa abbracciare un ritmo diverso, più vicino al battito del cuore che al ticchettio dell’orologio. Significa immergersi in una terra dove le radici affondano nella storia, ma i rami accolgono il presente con dignità e poesia.
In questo angolo di Sud, la bellezza non grida: sussurra. E chi ha orecchio – e cuore – per ascoltarla, non potrà più dimenticarla.
