Reggio Calabria: la porta luminosa del Sud
Storia millenaria, arte senza tempo e un mare che accarezza la città: Reggio Calabria è un incontro emozionante tra classicità
Sospesa tra cielo e mare, abbracciata dalle scogliere che si tuffano nel Tirreno come dita di pietra, Tropea è più di una semplice meta turistica: è un luogo dello spirito, una finestra sul Mediterraneo dove il tempo sembra rallentare per contemplare la bellezza.
Città antica e stratificata, affacciata su quello che viene chiamato con giusta enfasi “la Costa degli Dei”, Tropea è un racconto scolpito nella roccia, tra leggende greche, incursioni saracene, arte barocca e tradizioni contadine. Eppure, nonostante la sua fama crescente, conserva un’anima autentica, che si svela al viaggiatore attento con la naturalezza di chi non ha bisogno di ostentare.
Le origini di Tropea affondano nel mito: secondo la leggenda, fu fondata da Ercole durante il suo viaggio di ritorno dalle Colonne d’Ercole. Ma è con i Greci, i Romani e poi i Normanni che il borgo si consolida, sfruttando la sua posizione strategica, arroccata su una rupe a picco sul mare, da cui si controllava l’intero tratto costiero.
Ancora oggi, affacciarsi dal belvedere della città vecchia è un’esperienza quasi metafisica. Il mare è di un turchese impossibile, e all’orizzonte si staglia Stromboli, isola di fuoco e mistero, che nelle giornate limpide sembra galleggiare nel cielo.
Tra i simboli più iconici della città, il Santuario di Santa Maria dell’Isola è forse il più fotografato, ma anche il più silenzioso nel raccontare la propria storia. Costruito su uno sperone roccioso separato dalla terraferma da una lingua di sabbia, ha attraversato secoli di terremoti, maremoti, guerre e fede. Salire fin lassù, specie all’alba o al tramonto, è un’esperienza che tocca corde profonde.
Il centro storico di Tropea, invece, è un dedalo di vicoli e piazzette, dove il barocco calabrese convive con tracce normanne, balconi in ferro battuto, portali in pietra e cortili nascosti. Ogni angolo è una cartolina viva: la bottega del sarto, la pasticceria con la granita di mandorla, il negozietto di cipolla rossa che profuma già da lontano.
Tropea è anche mare. E che mare. Le sue spiagge – come Rotonda Beach, Marina dell’Isola o Spiaggia del Cannone – sono incastonate tra scogliere e grotte, lambite da acque limpide e tiepide che fanno da specchio al cielo. Gli amanti dello snorkeling, del kayak o semplicemente del dolce far niente trovano qui uno dei litorali più belli d’Europa.
Ma c’è di più: la luce di Tropea è qualcosa che si fa fatica a raccontare. È calda, intensa, sfuma il giorno in oro e plasma i colori della pietra e del mare. È quella luce che ha fatto innamorare artisti, fotografi e viaggiatori di ogni epoca.
In Calabria, si sa, la cucina è storia orale. E a Tropea questo racconto si fa fragrante e profondo. È impossibile parlare della città senza citare la celebre Cipolla Rossa di Tropea IGP, dolce, croccante, protagonista di ricette antiche e moderne, simbolo di una terra generosa.
Dalle zuppe contadine ai piatti di pesce fresco, passando per le conserve, i formaggi del Monte Poro e i vini locali, ogni pasto è un atto culturale. E ogni tavola, un piccolo palcoscenico del turismo esperienziale in Calabria.
Nonostante la notorietà crescente, Tropea ha saputo restare sé stessa. È una meta turistica che non ha ceduto all’omologazione, ma ha anzi riscoperto le sue radici per raccontarsi meglio. È ideale per chi cerca l’autenticità, per chi vuole alternare giornate in spiaggia a passeggiate culturali, per chi desidera emozionarsi guardando il sole sparire dietro lo Stromboli, senza filtri.
In fondo, Tropea è un invito: a guardare più a fondo, a fermarsi un po’ di più, a viaggiare dentro il paesaggio e non solo attraverso di esso.
Ricevi ogni settimana ispirazioni di viaggio, eventi da non perdere e storie autentiche dalla Puglia. Scopri la regione con occhi nuovi, direttamente nella tua inbox.